AdEspresso è una start up nata in Italia ed esportata a San Francisco che cavalca l’enorme espansione dei Facebook Ads.

Massimo Chieruzzi inizia la sua carriera nel 1998 come giornalista per la rivista Newton, seguendo da vicino l’esplosione del fenomeno DotCom.

Dopo aver fondato nel 2000 Creative Web, oggi fra le più rinomate web agency milanesi, nel novembre del 2011 assieme all’amico Armando Biondi decide di dedicarsi ad un settore in forte espansione come quello della pubblicità su Facebook. Nasce così AdEspresso.

Grazie alla vittoria della Wind Business Factor Competition nel 2012 e al periodo trascorso in Silicon Valley alla Startup School di Mind the Bridge non deve sorprendere che recentemente la società abbia ricevuto un finanziamento di 1,3 milioni di dollari da SierraMaya Ventures e VegasTech Fund.Abbiamo raggiunto Massimo al Web Summit di Dublino, dove i guru dell’innovazione si sono dati appuntamento.

Per una Startup è infatti fondamentale farsi conoscere, per trovare sia clienti che investitori.

AdEspersso: la storia

Oggi siamo un team di 12 persone e quasi tutti lavoriamo insieme da moltissimi anni. AdEspresso è infatti uno Spin-off di Creative Web, una delle principali Web Agency italiane.

Lì ci siamo fatti le ossa con clienti come eBay, Plasmon, Nokia, Samsung, Facile.it e molti altri. Lanciare una Startup con un team di persone già rodato che si conoscono bene è un vantaggio enorme.

La piattaforma creata da Massimo è un prodotto per le piccole e medie imprese che consente di testare, gestire ed ottimizzare la pubblicità su Facebook.

Usando AdEspresso le aziende possono facilmente identificare quale sia il target demografico migliore a cui far vedere la propria pubblicità e quale l’annuncio pubblicitario che funziona meglio. In questo modo possono risparmiare molto tempo e soldi. Si possono sottoscrivere infatti diversi abbonamenti che costano dai 49 dollari ai 299, a seconda della versione che si vuole utilizzare.

Dopo circa un anno e mezzo dentro Creative Web, nel 2013 siamo entrati a far parte di 500 Startups, uno dei più importanti acceleratori della Silicon Valley. Ci siamo quindi trasferiti a San Francisco, da allora abbiamo raccolto un milione di dollari di funding da angel e fondi americani ed europei ed oggi stiamo generando revenue e cresciamo molto velocemente con un tasso fra il 30 ed il 40% ogni mese.

Con il trasferimento in Silicon Valley, tutto il team si è spostato a vivere insieme (inclusa la loro mascotte a 4 zampe, Gala).

La giornata tipo del team

La vita da startupper è molto impegnativa, ricca di appuntamenti, trasferte di lavoro e meeting:Ci svegliamo molto presto perché abbiamo il team distribuito su 3 diversi fusi orari e la mattina presto è l’unico momento in cui, dagli Stati Uniti, riusciamo a parlare con i nostri colleghi in Italia e con i clienti europei. Per il resto la giornata è abbastanza standard … lavoro, lavoro e lavoro, cercando anche di partecipare a qualche evento per allargare il nostro network qui in Silicon Valley.

Cena, un po’ di relax e alle 10 di sera alcuni di noi ricominciano per fare le telefonate con i clienti in Asia.

3 motivi per aprire una Startup…e 3 per non aprirla!

Fondare una propria società è il sogno di molti giovani che al giorno d’oggi si trovano, magari da laureati, ad avere tante idee ma poche possibilità di trovare lavoro e costruire il proprio futuro.

Abbiamo così chiesto a Massimo quali siano secondo lui 3 validi motivi per cui vale la pena aprire una Startup:

  1. Non c’è nulla di più motivante che fare ciò che si ama
  2. In mancanza di soldi tutti devono fare tutto, si acquisiscono tantissime nuove competenze
  3. Si crea una rete di conoscenze e amicizie che sarà utile per tutta la vita

Ma per avere successo non basta l’idea giusta: la strada da percorrere è lunga e ricca di insidie.

E’ facile trovare motivi per cui la vita da dipendente possa risultare molto meno stressante rispetto all’avviare una attività:

  1. Da fuori sembra tutto molto bello e facile. La realtà è che più dell’80% delle Startup falliscono
  2. Il lavoro da fare è veramente tantissimo, preparatevi a lavorare giorno e notte.
  3. I punti uno e due sono validi finché non si vende o si fallisce, non è un problema solo dei primi mesi !

Italia o estero?

La scelta della sede operativa per una Startup è fondamentale, sia per un discorso di tassazione, che per quanto riguarda finanziamenti. Vediamo come la pensa in proposito Massimo:

Il Contesto italiano è molto più difficile: meno capitale, mercato piccolo e poco avanzato, poche opportunità di exit. Le cose stanno migliorando e sicuramente per alcuni tipi di business si può avere successo anche in Italia. Per il nostro tipo di prodotto, aldilà delle criticità specifiche, l’Italia era un mercato troppo piccolo. Per questo ci siamo trasferiti a San Francisco a ottobre del 2013.